Proposte

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Lista di controllo per la predisposizione di una proposta

Durante la procedura di trasmissione di una proposta, gli autori devono verificare il rispetto dei seguenti requisiti; la submission potrebbe essere rifiutata se non aderisce a queste richieste.
  • La submission non è stata precedentemente pubblicata, né proposta a un'altra rivista (oppure si fornisce una spiegazione all'editor nei commenti).
  • Il file di submission è in un formato OpenOffice, Microsoft Word, RTF, o WordPerfect.
  • Dove possibile, sono stati fornite le URL dei riferimenti
  • Il testo ha spaziatura singola; usa un font 12 punti ; impiega il corsivo invece della sottolineatura (eccetto con gli indirizzi URL); e tutte le illustrazioni, figure, e tabelle sono posizionate all'interno del testo nei punti appropriati, piuttosto che alla fine.
  • Il testo aderisce alle richieste stilistiche e bibliografiche riassunte nelle linee guida dell'autore, che si trova nella pagina di informazioni sulla rivista.

Linee guida per gli autori

1. NORME DI CARATTERE GENERALE

Si faccia uso delle maiuscole soltanto dove sia indispensabile. Utilizzare correttamente e con uniformità le formattazioni del corsivo, neretto e MAIUSCOLETTO. Per il maiuscoletto (nome degli autori, ecc.) qualora nella stesura sia stato utilizzato il maiuscolo (che non è convertibile) e si desideri evitare di ribattere i nomi per intero, si può inserire dopo la prima lettera maiuscola il simbolo $ e alla fine #. La conversione verrà effettuata automaticamente in tipografia. Es.: R$OSSI# M$ARIO#
Quando si voglia dare particolare rilievo a qualche parola nel testo potranno essere utilizzati gli apici (‘ ’) escludendo l’uso del corsivo che ha altra rilevanza nel contesto della composizione per esempio per la citazione di titoli o per indicare
parole straniere nel testo Il capoverso deve essere indicato chiaramente, facendo rientrare di una tabulazione la riga.
Eventuali indici dovranno essere compilati soltanto sulle bozze impaginate a meno che non si riferiscano a numerazioni interne del volume, come, per esempio, quella delle schede in cataloghi e inventari.


ACCENTAZIONI

Per l’accentazione attenersi al criterio corrente: sempre l’accento grave (città, è, costì, ciò, più); l’accento acuto solo su e chiusa (perché, poiché, giacché, affinché, testé). Naturalmente nei brani dialettali va rispettata l’accentazione fonetica.


BRANI RIPORTATI

I brani riportati di una certa lunghezza verranno composti in corpo minore del testo. Sarà opportuno formattarli in una o due scalature più piccole rispetto a quella del testo, ovviamente senza porre le virgolette. I brani riportati brevi, inseriti nel testo, vanno tra doppie virgolette in basso (« »). Se detti brani contengono, a loro volta, altre citazioni, queste vanno contraddistinte con virgolette doppie in alto (“ ”). Le virgolette semplici in alto (‘ ’) devono essere adoperate come precedentemente indicato.
Eventuali omissioni dei brani riportati saranno indicate con tre puntini tra parentesi quadre [...].


NOTE

Le note vanno contraddistinte con numerazione progressiva continua iniziando da 1, capitolo per capitolo: il numero di richiamo deve essere posto in esponente, senza parentesi, dopo un eventuale segno di interpunzione: Es.: «la citazione del verso1, anche se frammentaria, ...».


2. CITAZIONI BIBLIOGRAFICHE

Le citazioni bibliografiche delle note devono essere quanto più è possibile
complete di tutti gli elementi, e cioè:
a) il maiuscoletto, con l’iniziale maiuscola, è il carattere destinato a contraddistinguere gli autori (non i curatori, prefatori, redattori etc. che dovranno essere citati in caratteri normali). Nelle citazioni è preferibile indicare per esteso il nome
di battesimo almeno la prima volta che viene citato: successivamente potrà essere riportata la sola iniziale puntata.
Per le opere miscellanee si eviti l’abbreviazione “AA.VV.” che non ha alcuna valenza bibliografica, riportando solo il titolo del volume o il primo cognome degli autori seguito da ‘et alii’;
b) titolo dell’opera in corsivo;
c) eventuale indicazione del volume con cifra romana, senza far precedere vol.;
d) luogo di pubblicazione; numero dell’edizione, quando non sia la prima, con numero arabo in esponente all’anno citato, es.: 19322; indicazione delle pagine interessate;
e) nome dell’editore e, per le edizioni antiche, del tipografo;
f) data di pubblicazione;
g) eventuale collezione a cui l’opera appartiene, in parentesi tonde e tra virgolette, con il numero arabo o romano del volume;
h) rinvio alla pagina (p.) o alle pagine (pp.) (le pagine in numerazione romana andranno in maiuscoletto). I suddetti elementi vanno separati tra loro da una virgola che può essere omessa fra l’editore e l’anno;
i) la citazione del numero di pagine complessive di un volume deve necessariamente comprendere l’ultima pagina pari, anche se bianca.

Esempi:
• BENEDETTO CROCE, La poesia di Dante, Bari, Laterza 19435, p. 256.
• LUIGI SALVATORELLI, Profilo della storia d’Europa, II, Torino, Einaudi 19442 («Biblioteca di cultura storica», XV), pp. 809-812; oppure p. 809 sgg. (è preferibile però, precisare sempre le pagine).
•ALESSANDRO MANZONI, Opere, a cura di R. Bacchelli, Milano-Napoli, Ricciardi 1953 («La letteratura italiana - Storia e testi», 53).

Per gli articoli di riviste segnare, come sopra, nome dell’autore in maiuscoletto e titolo dell’articolo in corsivo, il titolo della rivista in tondo tra virgolette « » con le seguenti indicazioni disposte in quest’ordine:
a) eventuale serie, in cifra romana, con l’abbreviazione s.;
b) annata o volume della rivista in cifra romana; solo se l’annata non corrisponde al volume, si indichi l’una e l’altra con le abbreviazioni “a.”, “vol.”;
c) anno solare della pubblicazione della rivista in cifra araba;
Esempi:
• GIOVANNI TASSONI, Le inchieste napoleoniche nei dipartimenti delle Marche, «Lares», XXX, 1964, pp. 173-187.
• PIETRO QUARONI, Neutralità impossibile, «Nuova antologia», LXXXIX, 1954, pp. 451-472.
• WALTER BINNI, II teatro comico di Cimiamo Gigli, «La rassegna della letteratura italiana», s. XII, vol. VII, 1959, pp. 417-434.
La citazione bibliografica sarà preceduta da «cfr.» quando si rinvia genericamente al contenuto dell’opera e delle pagine specifiche che si indicano; non sarà preceduto da ‘cfr.’ né da ‘vedi’ o simili quando si riportano passi o frasi contenuti
nell’opera a cui si rinvia.
Nel caso di elenchi nei quali non si desideri ripetere il nome dell’autore, evitare le abbreviazioni “Id” e “Ead” utilizzando un lineato lungo che ha la stessa
valenza a livello internazionale.

3. ILLUSTRAZIONI

Le illustrazioni da riprodurre possono essere consegnate su stampa fotografica, diapositiva, o supporto digitale. In tutti i casi è necessario fornire originali che non provengano da precedenti riproduzioni a stampa con presenza di retino. La stampa fotografica è preferibile per le riproduzioni bianco nero e il supporto ideale sarà lucido e di formato non inferiore al 13×18. Le diapositive, destinate alla riproduzione a colori, dovrebbero avere preferibilmente il formato 6×6 o superiore ed aver indicato il senso di lettura (si prega di avvertire la redazione nel caso vengano forniti dei duplicati). Il supporto digitale dovrà essere corredato da una stampa in fotocopia che ne faciliti l’identificazione e dovrà esser basato su scansioni ad alta risoluzione. Tutti gli originali dovranno esser dotati del nome dell’autore e della numerazione progressiva corrispondente a quella delle didascalie che verranno separatamente fornite in elenco. È utile avere un’indicazione del maggior o minore rilievo che l’autore intende dare alle varie immagini, in modo da tener conto di tali esigenze al momento dell’impaginazione e indicare altresì
le porzioni che si desidera vengano riprodotte, nel caso si voglia dar rilievo a un particolare o tralasciare parte dell’immagine.

ABBREVIAZIONI

Usare la forma corrente delle abbreviazioni. Se ne dà un elenco, che vuol essere solo indicativo:
a = anno
a.C. = avanti Cristo
an. = anonimo
anast. = anastatico
app. = appendice
art., artt. = articolo-i
autogr. = autografo-i
cap., capp. = capitolo-i
cfr. = confronta
cit., citt. = citato-i
cl. = classe
cm, m, km = centimetro, ecc. (non puntati)
cod., codd. = codice-i
col., coll. = colonna-e
d.C. = dopo Cristo
ecc. = eccetera
ed. = edizione
es. = esempio
f., ff. = foglio-i
f.t. = fuori testo
facs. = facsimile
fasc. = fascicolo
fig., figg. = figura-e
ibid. = per indicare lo stesso luogo o pagina all’interno di un titolo citato
Id. = idem
ivi = per indicare lo stesso luogo con pagina diversa
lett. = lettera-e
loc. cit. = luogo citato
misc. = miscellanea ms.,
mss. = manoscritto-i
n.n. = non numerato
n., nn. = numero-i
nota = nota (sempre per esteso)
n.s. = nuova serie
n.t. = nel testo
op. = opera
op. cit. = opera citata (quando sostituisce
interamente il titolo e altre indicazioni)
p., pp. = pagina-e
passim = passim (la citazione ricorre frequente nell’opera citata)
r = recto (per la numerazione delle carte
dei manoscritti)
s. = serie
s.a. = senza anno di stampa
s.d. = senza data
s.e. = senza indicazione di editore
s.l. = senza luogo
s.n.t. = senza note tipografiche
s.t. = senza indicazione di tipografo
sec., secc. = secolo-i
sez. = sezione
sg., sgg. = seguente-i
suppl. = supplemento
t., tt. = tomo-i
tab., tabb. = tabella-e
tav., tavv. = tavola-e
tit., titt. = titolo-i
trad. = traduzione
v = verso (per la numerazione delle carte
dei manoscritti)
v., vv. = verso-i
vol., voll. = volume-i

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